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Siamo pronti per la religione "globale" ?
Il lungo cammino di un progetto ormai maturo  
 
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Siamo pronti per la religione "globale"?

 
Gesù ce lo aveva preannunciato (Mc 10,30): le persecuzioni sono compagne quasi costanti del cammino della Chiesa su questa terra dai tempi degli antichi romani, attraverso le minacce e le violenze islamiche o induiste, fino ai totalitarismi moderni improntati all'ideologia della razza o al materialismo scientifico.  
 
Come abbiamo già documentato qui i cristiani sono oggi più perseguitati che mai.  
 
In questo momento storico, però, si affaccia un nuovo pericolo da fronteggiare; un progetto che ha radici antiche, ma che ora mostra una forza ed un impatto nuovi sulla scena del mondo.  
 
Si tratta di un attacco all'unicità salvifica di Gesù Cristo, attraverso lo svuotamento di questa "pretesa", a favore di una religione "globale" per tutti i popoli, che possa rappresentare il superamento delle religioni e dei loro dogmi, in una prospettiva di pace, di solidarietà, di tolleranza, di inclusione.  
 
Una religione, infatti, è necessaria per garantire una base di valori condivisi che faccia da collante per una società: nessuna organizzazione sociale può sopravvivere alla scomparsa di ogni contenuto etico. Si tratta di una esperienza ormai acquisita che senza religione non c'è etica, smentendo così posizioni filosofiche che hanno voluto affermare il contrario.  
 
Sulla "necessità" di una qualsivoglia religione era d'accordo anche l’anticlericale Voltaire che, nell'articolo "Athéisme, Athée" (dal Dictionnaire Philosophique), scrisse: «Per quale motivo una società di atei sembra impossibile? Perché si ritiene che uomini che non avessero freno non potrebbero mai vivere insieme; che le leggi non possono nulla contro i crimini segreti; che ci vuole un Dio vendicatore che punisca in questo mondo o in quell’altro i malvagi sfuggiti alla giustizia umana» e ancora: «È indubbio che, in una città civile, è infinitamente più utile avere una religione, sia pur cattiva, che non averne affatto».  
 
È ormai chiaro a molti che è in atto una acerrima lotta, da parte delle élites della finanza mondiale, per giungere ad un nuovo ordine mondiale o, come si dice oggi, "una nuova governance" con i caratteri inconfondibili dell'Anticristo.  
 
Qui, però, non tratteremo del tema politico perseguito dal potere globalista, bensì della componente "religiosa" di questo progetto.  
 
Jan Amos Komenský (1592 – 1670), detto Comenius, legato alla società gnostica Rosacroce, antesignana della massoneria, già prefigurava un'autorità mondiale unica per la Cultura e per la Religione. Nella sua opera "Panorthosia", Comenius formulò la necessità di giungere alla creazione di tre organismi che accentrino, rispettivamente, il governo dell'educazione e del sapere, la guida religioso-sincretistica ed una corte internazionale di giustizia.  
 
Auguste Comte (1798 – 1857), padre del positivismo, contribuì al progetto con la sua idea di "religione senza divinità e trascendenze". Il suo motto "Ordine e progresso” campeggia su tutte le bandiere del Brasile. È sua, forse in modo non esclusivo, anche la definizione di "religione dell’umanità".  
 
Il Gran Maestro della massoneria Albert Pike (1809 - 1891), co-fondatore del Ku Klux Klan, espresse questo auspicio: «Il Cristiano, l'Ebreo, il Mussulmano, il Buddista, il seguace di Confucio e di Zoroastro possono unirsi come fratelli e accomunarsi nella preghiera al solo Dio che è sopra a tutti gli altri dei». Queste parole possono essere ingenuamente interpretate come dettate da volontà di pace universale, ma cambiano il loro connotato quando vengono viste nella giusta luce. Pike era esponente dell'ala più apertamente satanista della massoneria della sua epoca, il Palladismo. La raffigurazione di Satana di cui si fa promotore il Gran Maestro statunitense è quella del baphomet la cui parola, anagrammata e rivoltata, significa "Templi omnium hominum pacis abbas" (il padre del tempio della pace universale fra gli uomini).  
 
Nel 1893 si tenne a Chicago la prima edizione del Parlamento delle religioni, attivo ancora oggi e promosso dal Global Interfaith Movement. Una visita al loro sito ufficiale (Qui) ci presenta le sue linee guida, "per un mondo più giusto, pacifico e sostenibile". Non possono mancare le parole rivelatrici della nuova ideologia globalista: "clima", "apertura", "dialogo", "inclusione", naturalmente contro "l'odio" e il "razzismo".  
 
Le parole che naturalmente non si trovano sono quelle di chi vuole mettere in luce i diritti delle nazioni alla loro autodeterminazione e alla loro identità, o alla libertà religiosa: tutto deve essere "globale".  
 
Uno sviluppo del movimento dei Rosacroce si ebbe con l'affermarsi del Martinismo. Anche nel loro manifesto (1921) si può leggere lo stesso anelito all'"unità": «Allora il Mondo sarà armonioso e buono.[...]. Non ci saranno, come oggi, cento o duecento Chiese Rivali, ma la Grande Chiesa Universale di tutti gli uomini raccolti nella Religione Unica, ed Uno che si nasconde sotto diversi culti tra le formule dogmatiche delle varie religioni».  
 
Una nuova tappa di questa costruzione fu la nascita degli organismi sovrannazionali (Società delle Nazioni, poi ONU e il suo organismo per la cultura, l'UNESCO). Il primo direttore dell'UNESCO, negli anni 1946-1948, Julian Huxley (1887-1975) in un documento ("A Philosophy for UNESCO, 1946) dettò le linee guida per un progetto educativo globale, in cui aveva un ruolo centrale una nuova religione senza dogmi e veniva individuato il punto di arrivo: un nuovo governo unico mondiale.  
 
Lo stesso Julian Huxley, in un discorso tenuto il 20 novembre 1946 durante un'assemblea dell'UNESCO, affermò: «Per quanto riguarda la Chiesa cattolica, essa dovrà essere gradualmente purgata dalle sue dottrine intransigenti e particolari, e manterrà solo le espressioni basilari della religione che può condividere con una vasta fratellanza religiosa e culturale che dovrà includere tutti i culti e tutte le civiltà».  
 
È utile, per cogliere la continuità del progetto, annotare che in moltissimi documenti dell'UNESCO il riferimento a Comenius è esplicito, come un Padre fondatore ante-litteram.  
 
Che nei corridoi dell'ONU queste idee trovino molto spazio lo testimoniano anche le parole di George Brock Chisholm (1896-1971), ex direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): «Per instaurare un Governo Mondiale è necessario eliminare dagli spiriti l'individualismo, la fedeltà alle tradizioni familiari, il patriottismo nazionale e i dogmi religiosi».  
 
I contenuti di questa nuova religione, molto vicini al "New Age" vengono esplicitati da un'organizzazione non governativa a statuto consultivo presso le Nazioni Unite: si tratta di Lucis Trust (il nome originario di Lucifer Trust - troppo esplicito - venne mutato nel 1925), fondata da Alice Bailey (1880-1945), legata agli ambienti della Teosofia.  
 
Anche dal marito Foster Bailey (1888 - 1977), teosofo e massone, possiamo apprendere elementi su questo "piano"; nel libro "Running God's Plan" del 1972 egli scrisse: «Il piano di Dio è consacrato all'unificazione di ogni razza, religione e credo. Questo piano, consacrato al nuovo ordine di cose, è di fare nuove tutte le cose - una nuova nazione, una nuova razza, una nuova civiltà e una nuova religione, una religione non settaria che è già stata individuata e chiamata la religione de "La Grande Luce"».  
 
In questa nuova religione mondiale i punti cardine sono che "tutti siamo figli di Dio" e, di conseguenza, il valore della fratellanza universale.  
 
Sul sito web della Lucis Trust si può leggere il testo della "Grande Invocazione" per l'avvento di un inquietante Cristo-Maitreya-Imam Mahdi-Kalki Avatar-Bodhisattva.  
Lucis Trust - La grande invocazione  
 
All'origine della Teosofia (dal 1875) è la figura di Helena Blavatsky (1831 – 1891), occultista e medium, che nel suo libro "La Dottrina Segreta - Antropogenesi" scrisse di considerare Satana, il Serpente della Gnosi, come un vero Creatore e Benefattore, come il Padre dell'Umanità spirituale, in contrapposizione al Dio cristiano da lei appellato "il Demiurgo dei Nazareni".  
 
Vicino alle idee teosofiche fu anche Robert Muller (1923 – 2010), di cui leggiamo su Wikipedia: «è stato un filosofo e politico belga, ex-Assistente del Segretario generale delle Nazioni Unite, le cui idee riguardo ad un governo mondiale, ad una pace mondiale e ad una spiritualità mondiale hanno condotto le religioni a una maggiore rappresentanza all'interno dell'ONU, soprattutto per quanto riguarda i culti New Age».  
 
A lui si deve questa affermazione: «Dobbiamo muoverci il più velocemente possibile verso un unico governo mondiale; verso un’unica religione mondiale; sotto un unico leader mondiale».  
 
Ora, questi progetti, nati in ambienti elitari, stanno guadagnando terreno e sempre più spesso si leggono notizie circa l'edificazione di spazi "multireligiosi" negli ospedali, nei cimiteri, ecc. (Si veda qui, qui, qui, qui, qui, qui ).  
 
È scoccata l'ora di una nuova "epoca" (New Age), il cristianesimo (Era dei pesci) dovrà lasciare il posto ad un'epoca dello spirito (o Era dell'acquario). Ne aveva già parlato Gioacchino da Fiore (1130 – 1202), eretico del XII secolo, che ipotizzava una nuova Chiesa tutta spirituale, tollerante, libera, ecumenica, al posto della vecchia Chiesa dogmatica, gerarchica, troppo materiale.  
( cliccare qui per approfondire)  
 
Non è lontano il tempo in cui chi vorrà affermare l'unicità del Dio cristiano dovrà affrontare l'accusa di essere intollerante e contro la pace e portarne le conseguenze.  
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La Sala meditazione dell'ONU, ricca di simboli esoterici

 
La posizione cattolica  
 
Ogni uomo è creato ad immagine di Dio, ma solo il battesimo lo rende realmente figlio di Dio, conferendogli l'adozione e l'eredità che ci ha meritato Gesù Cristo sulla croce. (Gal 4,4-7) (Rm 9,8) (Gal 3,26).  
 
Non c'è fratellanza universale, cioè cattolica, senza Gesù Cristo, senza il suo supremo sacrificio redentivo: nessun dialogo o sforzo umano può vincere in noi il peccato e la morte. È questo sacrificio che ha reso possibile la riconciliazione con Dio e fra di noi, la vera fraternità (Rm 5,10) (2Cor 5,18) (Col 1,22).  
 
Tendiamo a dimenticare le parole molto chiare di Gesù:  
Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo (Mt 28,18-19).  
Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato (Mc 16,15-16).  
 
È illusorio anche cercare la pace sulla base di un nuovo umanesimo creato da noi, dimenticando che
"Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne." (Ef 2,14)  
 
È vanità ritenere di poter rimuovere Gesù Cristo, pietra angolare, per edificare una società secondo le ideologie del mondo (1Pt 2,6-8), infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. (1Cor 3,11).  
 
Infine ascoltiamo le parole di San Pio X (lettera "Notre charge apostolique", 25 agosto 1910):  
Che cosa dobbiamo pensare di un'associazione in cui tutte le religioni e perfino il "libero pensiero" possono manifestarsi apertamente, a loro piacimento?  
 
Ma sono ancor più strane, nello stesso tempo spaventose e rattristanti, l'audacia e la leggerezza di spirito di uomini che si dicono cattolici, che sognano di rifare la società in simili condizioni e di stabilire sulla Terra, al di sopra della Chiesa cattolica, "il regno della giustizia e dell'amore", con operai venuti da ogni parte, di tutte le religioni oppure senza religione, con o senza credenze, purché dimentichino quanto li divide, le loro convinzioni religiose e filosofiche, e mettano in comune quanto li unisce, un generoso idealismo e forze morali prese "dove possono".  
 
Quando si pensa a tutto quanto è necessario in forze, in scienza, in virtù soprannaturali per istituire la città cristiana, e alle sofferenze di milioni di martiri, e alle illuminazioni dei Padri e dei Dottori della Chiesa, e alla dedizione di tutti gli eroi della carità, e a una potente gerarchia nata dal Cielo, e ai fiumi di grazia divina, e il tutto edificato, collegato, compenetrato dalla Vita e dallo Spirito di Gesù Cristo, la Sapienza di Dio, il Verbo fatto uomo; quando si pensa, diciamo, a tutto questo, si è spaventati nel vedere nuovi apostoli intestardirsi a fare di meglio mettendo in comune un vago idealismo e virtù civiche.  
 
Che cosa produrranno? Che cosa sta per uscire da questa collaborazione? Una costruzione puramente verbale e chimerica, in cui si vedranno luccicare alla rinfusa e in una confusione seducente le parole di libertà, di giustizia, di fraternità e di amore, di uguaglianza e di umana esaltazione, il tutto basato su una dignità umana male intesa.
 
 
Qui il testo completo della lettera di San Pio X  
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2020-02-01
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