Il miracolo sulla Vistola. Come la Vergine salvò l'Europa.
Andrea Mantegna - Madonna della vittoria
La Vergine e la salvezza dell'Europa
I fatti avvenuti in Polonia nel 1920 non sono noti al grande pubblico, ma sono stati determinanti per tutta la storia dell'Europa nel XX secolo.
Non fu la prima volta, e speriamo ardentemente che non sia l'ultima, in cui la nostra Madre Celeste venne in soccorso dei suoi figli nell'ora di una prova così drammatica. Vediamone alcune altre.
Il 25 ottobre 732, a Poitier, i Franchi di Carlo Martello sconfissero l'esercito arabo musulmano che, dopo aver conquistato tutta la penisola iberica, si riversò verso il cuore dell'Europa. Sono in molti a ritenere che tale evento abbia determinato la conseguenza di preservare dalla sottomissione all'Islam le terre europee.
Il 7 ottobre 1571 a Lepanto una flotta cristiana guidata da Giovanni d'Austria sconfisse la flotta dell'Impero Ottomano sotto un vessillo mariano mentre i combattenti recitavano il santo rosario. Papa Pio V intitolò quel giorno alla Nostra Signora della Vittoria e fece aggiungere alle Litanie Lauretane l'invocazione a Maria "Aiuto dei cristiani".
L'espansionismo turco fu fermato temporaneamente, ma si fece nuovamente aggressivo e pericoloso un secolo più tardi, arrivando a porre l'assedio a Vienna per due mesi. Il 12 settembre 1683, guidati dal re polacco Jan Sobieski, i cristiani sconfissero le armate turche pur numericamente prevalenti (80.000 uomini contro 300.000).
La mattina del giorno della battaglia finale i cristiani avevano partecipato alla S.Messa celebrata dal frate cappuccino Marco d'Aviano, mentre il re polacco in persona serviva all'altare come chierichetto.
Papa Innocenzo XI, in ringraziamento alla Madonna per questa vittoria, proclamò la festa del Santissimo Nome di Maria il 12 settembre.
Fin qui abbiamo elencato episodi storici che hanno determinato una salvezza di ordine "naturale". Ma la nostra Madre Celeste, con le sue apparizioni, i messaggi, le intercessioni, ha risollevato la fede e l'umanità di innumerevoli generazioni di cristiani.
Jerzy Kossak - Miracolo sulla Vistola
Il miracolo sulla Vistola
Il trattato di Versailles nel 1919 aveva ricostituito uno Stato polacco dopo lo smembramento del suo territorio che era stato operato dagli imperi russo, germanico e austro-ungarico a partire dal XVIII secolo.
Il 4 luglio 1920 Vladimir Il’ič Ul’janov Lenin, deciso a conquistare l'Europa con la forza militare della sua Armata rossa, invase la Polonia difesa dal maresciallo Józef Piłsudski, capo della Nazione e dell’esercito. Alla vigilia della festa dell'Assunta, i russi arrivarono a poche decine di kilometri da Varsavia. La Chiesa organizzava preghiere e processioni, mentre accorrevano al fronte volontari da tutto il Paese, accompagnati anche da sacerdoti. I vescovi polacchi invocarono l'aiuto della propria patrona, la Madonna Nera di Częstochowa, contando anche sul sostegno di Papa Benedetto XV che raccomandò la recita del Santo Rosario in tutta la Chiesa e inviò a Varsavia il Nunzio Apostolico mons. Achille Ratti, quale suo rappresentante, per manifestare la vicinanza della Santa Sede.
Gli ungheresi avrebbero voluto venire in soccorso dei polacchi con un esercito guidato da Miklos Horthy di Nagybànya, ma il capo del governo della repubblica cecoslovacca, il massone Edvard Beneš, impedì loro di attraversare il proprio territorio.
Il comandante delle forze russe, Michail Nikolaevič Tuchačevskij, non aveva dubbi sull'esito della sua missione, tale era la sproporzione delle forze in campo.
In poche settimane l'armata rossa era entrata a Vilnius, Mińsk, Grodno, Brest-Litovsk e Białystok.
Il momento culminante fu l'arrivo delle truppe sovietiche presso Varsavia, dopo aver costretto i polacchi ad un continuo ripiegamento.
Mentre la linea del fronte arrivava alla cittadina di Radzymin, sulla linea del fronte, volle recarsi lì il Nunzio Apostolico Ratti, per far sentire la vicinanza della Chiesa in quel momento drammatico. Questo gesto suggellò un legame fortissimo fra il futuro Papa Pio XI e il popolo polacco.
In prima linea, "armato" di un crocifisso, perse la vita il sacerdote Ignacy Jan Skorupka, di 27 anni, mentre incoraggiava i giovani soldati polacchi a contrattaccare presso Ossów. Alcuni soldati russi presi prigionieri testimoniarono di aver visto un sacerdote innalzare un crocifisso e, dietro di lui, la Madre di Dio.
Quello fu il momento decisivo della battaglia: l'esercito polacco, guidato sul campo dal generale Józef Haller, che fino a quel momento non aveva smesso di ripiegare, prese a contrattaccare mentre l'esercito russo veniva respinto indietro di 40 km.
Contemporaneamente, da sud, l'armata comandata dal generale Władysław Sikorski costrinse i russi a ripiegare.
I due eserciti avevano in campo oltre centomila uomini per parte. Le cifre finali della battaglia sono all'incirca le seguenti:
4.500 morti, 22.000 feriti e 10.000 dispersi fra le truppe polacche; 20.000 morti o feriti e 65.000 prigionieri fra i bolscevichi.
Dunque il 15 agosto 1920 la Madonna apparve sul campo di battaglia presso il fiume che attraversa Varsavia, la Vistola: questo fu il "miracolo della Vistola" (Cud nad Wisłą, espressione che si deve al generale Józef Haller), che impedì la realizzazione del piano di Lenin di invadere e conquistare tutta l'Europa occidentale.
Ufficiali polacchi mostrano le bandiere sovietiche lasciate sul campo (1920)
Józef Piłsudski
Vladimir Il’ič Ul’janov Lenin
È stato prodotto un film, dal titolo "La battaglia di Varsavia" (Titolo originale: 1920 Battle of Warsaw), con la regia di Jerzy Hoffman.
Qui si può richiedere il DVD, in lingua originale, cioè in polacco, con i sottotitoli in italiano.
Qui il trailer del film
2021-02-06
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