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La persecuzione dei cristiani nel mondo - “Perseguitati più che mai”
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La persecuzione dei cristiani nel mondo - “Perseguitati più che mai”

 
Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) è una fondazione pontificia che deve la sua esistenza all'opera di Padre Werenfried van Straaten (1913-2003), sacerdote dell'Ordine Premostracense, che dopo la seconda guerra mondiale si adoperò per portare soccorso e promuovere la riconciliazione nell'Europa ferita dalle rovine e dall'odio.  
 
Dal 1952 ACS si occupa di portare aiuto alle chiese più povere e perseguitate e periodicamente pubblica un rapporto sulla situazione dei cristiani perseguitati nel mondo. Ora è uscito l'ottavo rapporto dal titolo “Perseguitati più che mai” che analizza 24 Paesi nei quali la situazione è particolarmente critica: Afghanistan, Arabia Saudita, Cina, Corea del Nord, Egitto, Eritrea, Etiopia, India, Iran, Iraq, Israele e i Territori Palestinesi, Maldive, Mali, Mozambico, Myanmar, Nigeria, Pakistan, Qatar, Russia, Sri Lanka, Sudan, Siria, Turchia e Vietnam.  
 
Nel periodo esaminato, da ottobre 2020 a settembre 2022, si rileva un generale peggioramento nel campo della libertà religiosa dei cristiani.  
 
Quanto riportato nel Rapporto 2022 è il frutto della raccolta di testimonianze dirette di pastori e fedeli.  
 
Così si esprime Alessandro Monteduro, direttore di ACS Italia: «nel 75% dei 24 Paesi esaminati l'oppressione o la persecuzione dei cristiani è aumentata. L'Africa registra un forte aumento della violenza terroristica, a causa della quale oltre 7.600 cristiani nigeriani sarebbero stati assassinati tra gennaio 2021 e giugno 2022. Nel maggio 2022 è stato pubblicato un video che mostrava 20 cristiani nigeriani giustiziati dai terroristi islamisti di Boko Haram e della Provincia dell’Africa occidentale dello Stato Islamico (ISWAP). I due raggruppamenti cercano infatti di fondare califfati nella regione del Sahel, ciascuno con il proprio wali (governatore) e la propria struttura governativa. In Mozambico, Al-Shabab ha intensificato la sua campagna di terrore, uccidendo i cristiani, attaccando i loro villaggi e appiccando il fuoco alle chiese. Il gruppo, affiliato allo Stato Islamico (ISIS), ha provocato la fuga di oltre 800.000 persone e la morte di altre 4.000».  
 
«In Asia, l'autoritarismo statale ha portato a un peggioramento dell'oppressione, anzitutto in Corea del Nord, dove fede e pratiche religiose sono ordinariamente e sistematicamente represse. Il nazionalismo religioso ha innescato crescenti violenze contro i cristiani asiatici, basti pensare ai gruppi nazionalisti hindutva e singalesi buddisti, attivi rispettivamente in India e Sri Lanka. Le autorità hanno arrestato fedeli e interrotto le funzioni religiose. L'India ha fatto registrare 710 episodi di violenza anticristiana tra gennaio 2021 e l'inizio di giugno 2022, causati in parte dall'estremismo politico. Durante una manifestazione di massa in Chhattisgarh nell'ottobre 2021, i membri del Bharatiya Janata Party (BJP) al governo hanno applaudito il leader religioso indù di destra Swami Parmatman e hanno chiesto l'uccisione dei cristiani. In Cina le autorità hanno aumentato la pressione sugli stessi cristiani, mediante arresti indiscriminati, chiusura forzata delle chiese e uso di sistemi di sorveglianza oppressivi».  
 
Citiamo ancora dal sito web di ACS: "Dal Rapporto emerge che in Medio Oriente la crisi migratoria minaccia la sopravvivenza di alcune delle comunità cristiane più antiche del mondo. In Siria, i cristiani sono crollati dal 10% della popolazione a meno del 2%, passando da 1,5 milioni del periodo precedente la guerra ai circa 300.000 di oggi. Nonostante il tasso di esodo in Iraq sia più basso, una comunità che contava circa 300.000 persone prima dell'invasione da parte di Daesh/ISIS nel 2014, nella primavera 2022 si era ormai dimezzata. Dallo studio di ACS emerge anche che in Paesi diversi come l'Egitto e il Pakistan le ragazze cristiane sono abitualmente soggette a rapimenti e stupri sistematici".  
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Dal Rapporto riportiamo la prefazione, testimonianza di Padre Abayomi, viceparroco della chiesa cattolica di San Francesco Saverio a Owo, nello Stato nigeriano di Ondo, che è stata attaccata il 5 giugno 2022, durante la Messa della domenica di Pentecoste. Nel massacro sono stati uccisi almeno 40 fedeli e decine di persone sono rimaste gravemente ferite.  
Stavo ancora celebrando la Messa quando ho sentito le esplosioni. Ero sul sagrato, stavo mettendo l’incenso nel turibolo e mi stavo preparando a guidare la processione fuori dalla chiesa, quando ho sentito due forti boati e ho visto i miei parrocchiani in preda al panico correre in diverse direzioni. Qualcuno è corso da me e ha gridato: «Padre, ci sono degli sconosciuti armati!».  
 
Non so quanti fossero – alcuni dicono sei, altri quattro – ma so che erano organizzati. Alcuni degli assalitori si sono confusi tra i parrocchiani e hanno pregato con noi durante la Messa, sapendo per tutto il tempo che avevano intenzione di ucciderci.  
 
Mentre i proiettili fendevano l’aria, pensavo soltanto a come salvare i miei parrocchiani. Alcuni di loro sono riusciti a chiudere la porta d’ingresso e io ho invitato le persone a spostarsi nella sacrestia. Una volta all'interno della sacrestia, non potevo muovermi: i bambini mi circondavano e gli adulti si aggrappavano a me. Li ho protetti come una chioccia protegge i suoi pulcini.  
 
Il mio gregge, soprattutto i bambini, gridava: «Padre, ti prego, salvaci! Padre, prega!». Ho detto loro di non preoccuparsi, perché Dio avrebbe fatto qualcosa.  
 
Vi sono state altre tre o quattro esplosioni, una dopo l’altra, all’interno della chiesa e vi sono stati alcuni spari da parte degli assalitori. È stato un attacco ben pianificato, durato circa 20-25 minuti. Una volta accertato che gli aggressori se ne erano andati, abbiamo lasciato la sacrestia. I cadaveri erano disseminati nella chiesa e vi erano molti feriti.  
 
Il mio spirito era profondamente turbato. Con l’aiuto dei parrocchiani che potevano guidare, abbiamo iniziato immediatamente a portare i nostri fratelli e sorelle feriti all’Ospedale St. Louis e al Centro Medico Federale. Successivamente ho fatto visita ai feriti, pregando con loro, amministrando il Sacramento degli Infermi e incoraggiandoli a mantenere viva la speranza.  
 
Il mondo ha voltato le spalle alla Nigeria. Si sta compiendo un genocidio, ma a nessuno importa. Gli addetti alla sicurezza e gli agenti di polizia presenti nelle vicinanze non sono intervenuti in nostro soccorso, nonostante l’attacco sia durato almeno 20 minuti.  
 
La pubblicazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) "Perseguitati più che mai", Rapporto sui cristiani oppressi per la loro fede 2020-2022 è di vitale importanza, in quanto evidenzia le terribili minacce che i nostri fedeli devono affrontare.  
 
Non sono solo i cristiani in Nigeria a soffrire, ma anche quelli in Pakistan, Cina, India e in molti altri luoghi. I cristiani vengono uccisi in tutta l’Africa, le loro chiese vengono attaccate e i villaggi rasi al suolo. In Pakistan, sono detenuti ingiustamente sulla base di false accuse di blasfemia. In Paesi come l’Egitto, il Mozambico e il Pakistan, le ragazze cristiane minorenni vengono rapite, violentate, costrette a convertirsi e a sposare uomini di mezza età. In Cina e in Corea del Nord, i governi totalitari opprimono i fedeli, monitorando ogni loro movimento. E, come mostra questo Rapporto, la lista degli abusi è lunga.  
 
La Chiesa sofferente ha bisogno di persone che parlino per noi. Affinché le uccisioni si fermino è necessario che più organizzazioni come Aiuto alla Chiesa che Soffre proclamino la verità su ciò che sta accadendo ai cristiani in tutto il mondo. Altrimenti, resteremo per sempre perseguitati e dimenticati.
 
Rapporto sulle persecuzioni dei cristiani 2022 - sintesi  
 
Rapporto sulle persecuzioni dei cristiani 2022 - completo  
 
 
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Suor Marie-Sylvie Kavuhe Vakatsuraki, delle Piccole Sorelle della Presentazione di Nostra Signora al Tempio, sede di Butembo nella Repubblica Democratica del Congo, il 19 ottobre 2022 è stata una delle vittime dell'attacco sferrato contro il villaggio di Maboya dalle Forze Democratiche Alleate (ADF), un gruppo jihadista ugandese noto anche come "Stato Islamico - Provincia dell'Africa Centrale (ISCAP)".  
 
I terroristi hanno saccheggiato una farmacia e un ospedale per poi darlo alle fiamme. Suor Marie-Sylvie e un paziente sono morti bruciati all'interno dell'edificio.  
 
Padre Marcelo Oliveira, responsabile locale dei Missionari Comboniani ha descritto il terrore di quella notte: «I jihadisti hanno attaccato il villaggio e in particolare l'ospedale. Dopo averlo saccheggiato e portato via anche i farmaci, hanno dato fuoco all'edificio. Suor Marie-Sylvie, che era il medico di turno, è stata bruciata viva insieme a un paziente. Aveva appena fatto in tempo ad avvertire la parrocchia per consentire ai sacerdoti e alle religiose di mettersi in salvo. Una volta distrutto l'ospedale, i ribelli si sono spostati nelle vicinanze e ne hanno incendiato un altro».  
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Il Video per conoscere Aiuto alla Chiesa che soffre  
 
2023-01-18
Fonte : Aiuto alla Chiesa che soffre (ACS)
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