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Lettura delle icone della Madre di Dio
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Lettura delle icone della Madre di Dio

 
Nell'Oriente cristiano, le icone non sono solamente arte sacra, ma quasi fonte della Rivelazione, finestra aperta sul Mistero e contemplazione delle realtà celesti.  
 
«Quello che il Vangelo ci dice con le parole, l'icona ce lo svela attraverso le linee e i colori», dicevano i Padri della Chiesa.  
 
«Il culto cristiano delle sacre immagini è giustificato, poichè si fonda sul Mistero del Figlio di Dio fatto uomo, nel quale il Dio trascendente si rende visibile».(Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 446)  
 
I cosiddetti «canoni», cui il pittore di icone deve attenersi, sono definiti dalla Tradizione e da diversi Concili Ecumenici, a partire dal Concilio di Nicea del 787.  
 
Qui esaminiamo i canoni con cui vengono raffigurate le immagini della Madonna, ed il significato dei simboli e dei colori che le compongono.  
 
Qui vediamo le tipologie principali con cui viene dipinta la Madre di Dio nelle icone dei cristiani di Oriente.  
 
Alcuni elementi ricorrono in tutte loro, o nella maggior parte dei casi:  
  • Le lettere greche ΜΡ ΘΥ, rispettivamente a sinistra e a destra del capo della Vergine, sono l’abbreviazione delle parole (prima e ultima lettera di ogni parola) Μητέρ Θεού, cioè Madre di Dio.
 
  • Il fondo dell’icona è di color oro, segno dell’eternità incorruttibile e dello Spirito di Dio-Padre in cui tutto si riflette e che tutto illumina con la sua presenza.
 
  • Sulla fronte e sulle spalle della Vergine sono dipinte tre stelle dorate, nei punti in cui la mano tocca il proprio corpo durante il segno della Croce. Dunque le stelle richiamano simbolicamente la Trinità, ma vogliono anche esprimere che la Madonna è rimasta Vergine prima, durante e dopo il parto. In alcune icone la figura di Gesù Bambino copre una delle stelle, per simboleggiare l'Incarnazione della seconda ipostasi della Santissima Trinità, il Verbo.
 
  • Le soprammaniche, sul vestito della Madonna, indicano la Chiesa popolo sacerdotale, in rapporto a Cristo Sacerdote eterno.
 
  • Il velo (maforij in greco) è il costume ebraico delle donne sposate. Il suo colore rosso porpora indica sia la sofferenza che la discendenza regale (la porpora era un colorante molto prezioso e quindi era utilizzato per confezionare le vesti dei re).
 
  • Le lettere IC XC sono le iniziali e le finali del nome di Gesù Cristo (ΙΗΣΟΥΣ ΧΡΙΣΤΟΣ). Talvolta associato alla parola nika (vince).
 
  • Le lettere Ὁ ὬΝ nell'aureola crociata intorno al capo di Gesù, sono la traduzione greca dell'ebraico Yahweh, "Colui che è".
 
  • In generale i colori delle vesti e dei mantelli di Gesù e della Madonna sono invertiti: Gesù è il Dio (veste rossa) che incarnandosi si è rivestito di umanità (mantello blu), mentre la Madonna è l'umanità (veste blu) adombrata dalla potenza dello Spirito (mantello rosso).
 
  • Le vesti dorate indicano la divinità, mentre se sono rosse significano la regalità. Nelle vesti della Vergine ricorrono il colore azzurro, segno della purezza, o il blu della sua umanità.
 
  • La mano del bambino Gesù talvolta è protesa verso il cuore della Madre, per trasmetterle la forza dell'Amore.
 
 
Qui di seguito esaminiamo i titoli più frequenti assegnati alle icone della Madre di Dio, ma ce ne sono molti altri - meno diffusi - quali: Gorgoepikoos (Pronto soccorso), Pantanassa (Regina universale), Kyria ton angelon (Signora degli angeli), Ypsilotera ton ouranon (Più alta dei cieli), Elpis ton christianon (Speranza dei cristiani), Fouera Prostasia (Temibile protezione), Chara ton christianon (Gioia dei cristiani), Paramithia ton thliuomenon (Consolazione degli afflitti), Rodon ton amaranton (Rosa immarcescibile) ...  
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Madre di Dio «Odigitria»

 
Il titolo traduce il greco Oδηγήτρια (composto di ὁδός «via» e ἄγω, ἡγέομαι «condurre, guidare»): la Vergine è guida del popolo cristiano verso Cristo Maestro e Signore.  
 
Theotòkos (greco Θεοτόκος), «Madre di Dio», è il titolo rivendicato per la Vergine nel Concilio di Efeso (431) contro Nestorio, che asseriva Maria madre solo di Gesù uomo. «Il solo nome Theotókos contiene tutto il mistero dell'economia della salvezza» (San Giovanni Damasceno).  
 
Questa tipologia di icone è riconoscibile in quanto la Vergine sorregge Gesù con la mano sinistra, mentre con la mano destra lo indica come "Via, Verità e Vita".  
 
Il bambino Gesù solitamente benedice con la mano destra, mentre nella mano sinistra tiene un rotolo di pergamena, a indicare la sua sapienza e la sua natura di Maestro.  
 
Secondo una antica tradizione questa immagine è la riproduzione del primo dipinto di San Luca Evangelista fatto a Gerusalemme, dal vivo, quando la Madonna era ancora viva. L'icona originale fu distrutta nel 1453 quando i Turchi di Maometto II occuparono Costantinopoli, provocando la caduta dell'impero Bizantino.  
 
Dall'Oriente, il culto della Madre di Dio Odigitria si era già diffuso in Occidente. In Sicilia, a partire dall' VIII secolo, il titolo - talvolta abbreviato in "Itria" - indica la patrona dell'isola.  
 
A Torino, il quadro della "Madonna Consolata" riproduce la tipologia della Madre di Dio Odigitria. E' curioso che la storia del ritrovamento di tale quadro ad opera di un cieco proveniente da Briançon (20 giugno 1104), ripropone quanto - secondo una antica tradizione - avvenne anche a Costantinopoli; anche lì due ciechi condotti dalla Madonna al quadro con la sua effigie riottennero istantaneamente la vista.  
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Madre di Dio della Tenerezza, o «Eleousa»

 
La Eleousa (dal greco “έλεος” = misericordia) vuole esprimere il rapporto affettuoso della Madre di Dio verso il Figlio. In terra russa, a partire dal XIV secolo, queste icone prendono il titolo di Умиление (Tenerezza).  
 
La Vergine è raffigurata nell'atto di appoggiare la guancia al volto di Gesù, mentre questi, a sua volta, cinge col braccio il collo della Madre.  
 
L'abbraccio fra Gesù e Maria simboleggia anche l'unità fra Dio e la Chiesa, fra l'infinito e il finito.  
 
Secondo la tradizione, questa immagine coglie il momento in cui Gesù parla alla Madre del suo destino di passione. Per questa ragione il volto della Vergine esprime tristezza, nella dolorosa ma serena accettazione del disegno del Padre.  
 
L'esemplare più famoso è quello di Vladimir, il nome della città in cui l'icona, dipinta a Costantinopoli, venne portata dal principe Bogoljubskij, nel 1160.  
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Madre di Dio «Panaghia Platytera»

 
Panaghia (παναγία) significa Tutta Santa (nome composto da παν- «pan-» e αγία «santa»). «Platytera» (Πλατυτέρα) significa la più ampia dei cieli: per essere in grado di portare il figlio di Dio nel suo grembo, Maria è stata creata "con un corpo più grosso" (San Basilio).  
 
Questa icona mostra la Vergine orante, con le braccia alzate e, all'altezza del petto, un grosso cerchio (che simboleggia il suo grembo) contenente il Cristo benedicente.  
 
Viene appellata anche Madre di Dio "del Segno" con riferimento al brano della Sacra Scrittura:  
«Allora Isaia disse: “Ascoltate, o casa di Davide, è forse poco per voi stancare gli uomini, che stancate anche il Signore mio Dio? Pertanto il Signore stesso darà un segno: ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio e lo chiamerà Emanuele”». (Is 7,10-14)  
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Madre di Dio in trono, «Panachranta»

 
In questa tipologia di icone, la Vergine viene appellata «Panachranta» (che significa "in trono") oppure «Kyriotissa» ("Dominatrice del mondo") oppure «Nikopoia» (che porta la vittoria).  
 
La Madre di Dio, "Sede della Sapienza", siede maestosa in trono con le vesti da regina e tiene con entrambe le mani Gesù, rivolto verso l'osservatore e spesso benedicente.  
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Vergine Avvocata e Protettrice

 
E' la Vergine "Avvocata", che intercede e viene rappresentata mentre prega, con le mani giunte o alzate. Viene rappresentata senza il bambino Gesù.  
 
In terra russa, con l'appellativo di Protettrice (Покров Пресвятой Богородицы), la Madre di Dio viene raffigurata in preghiera, mentre regge una stola a nostra protezione. In occidente è la funzione svolta dal "manto" con cui la vergine protegge i suoi figli che a lei ricorrono.  
Nella liturgia del matrimonio ortodosso è questo velo che viene posto sopra alle teste degli sposi a simboleggiare la protezione della Vergine.  
 
Questa immagine corrisponde alla "festa dell'intercessione della Santa Madre di Dio" che la Chiesa Ortodossa celebra il 14 ottobre, in memoria dell'apparizione miracolosa avvenuta a Costantinopoli nel X secolo.  
 
Il filone delle immagini denominate della Vergine «Haghiosoritissa» prende il nome dalla chiesa che conservava la «santa cassa» (aghia soròs), la quale custodiva «la cintura» di Maria.  
 
2020-05-04
 
Immagini e Copyrights
 
Nota: Le immagini sono tagliate e ridimensionate solo se consentito dalle norme previste  
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