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Prigionieri, si, ma c'è Gesù
Piccolo manuale di sopravvivenza nel regime totalitario  
 
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Prigionieri, si, ma c'è Gesù

 
Nel titolo di questo articolo c'è già tutto il contenuto di quanto desidero comunicare a chi mi legge.  
 
Non perderò tempo a giustificare il mio giudizio circa il fatto di vivere tutti in un regime totalitario conclamato, perché dubito che le mie parole possano aggiungere alcunché all'evidenza dei fatti, in tutta l'estensione degli aspetti legali, sanitari, mass-mediatici, politici, economici e sociali che sono sotto gli occhi di tutti.  
 
Gli elementi di giudizio che porterò all'attenzione saranno solamente degli spunti che necessitano di uno sviluppo ulteriore.  
 
La chiave di lettura di quanto accade, del Nuovo Ordine Mondiale o, per usare un termine più recente, del Grande Reset, non si trova nel campo della politica o dell'economia, ma in quello spirituale.  
«La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. ». Efesini, 6,12  
 
Di questa relazione fra i diversi livelli del reale ci parla Aleksandr Solženicyn:  
«Per gli scopi di questa politica occorre un dominio totale su popolazioni senza religione e senza nazionalità, e quindi è necessario distruggere ovunque la fede e il concetto di nazione1 ».  

1. Perché è successo?

 
Questa domanda ha due versanti, uno causale e uno finalistico. Sulle cause che ci hanno portato alla situazione attuale non trovo una spiegazione più vera e sintetica di quella che diede Aleksandr Solženicyn in occasione del conferimento del premio Templeton, il 10 maggio 1983: «La gente ha dimenticato Dio, tutto quel che avviene ne è la conseguenza2».  
 
Ancora le parole di Aleksandr Solženicyn, risalenti al dicembre del 1981, dopo il colpo di stato militare in Polonia:  
«La società occidentale, com'è oggi, sempre più consumistica, edonistica, delusa dal lavoro, con una famiglia disgregata, succube della droga, atea e paralizzata dal terrorismo, ha esaurito ogni energia vitale, ha perduto la sanità spirituale ed è quindi incapace di sopravvivere nella sua forma attuale».  
 
Sul versante finalistico, vedo chiaramente che Dio ci vuole condurre, attraverso una prova, a riscoprire il suo disegno di salvezza per l'umanità. Questa prova è descritta in modo molto netto nelle parole del Catechismo della Chiesa Cattolica che Papa Giovanni Paolo II volle promulgare nel 1992 [n. 675]:  
«Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il "mistero di iniquità" sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne. »  
Per approfondire rimando alla Parte Prima, Sezione Seconda, Capitolo Secondo, Articolo 7, che potete trovare qui  
 
Dunque la Chiesa-sposa si trova oggi sul Calvario per seguire Gesù-sposo, unita a Lui nella via della Croce che sola può condurre alla meta finale.  
 
Il sacrificio della Croce è necessario per purificarci dal male personale e sociale e aprirci la prospettiva della gloria, uniti a Gesù Salvatore.  
 
Qui viene in evidenza la natura della Chiesa come "Corpo Mistico" di Cristo, che segue il suo Capo nel suo tragitto di kènosis e di glorificazione.  
 

2. Il potere dei senza-potere

 
Quando lessi per la prima volta il libro "Il potere dei senza-potere" di Vaclav Havel non pensavo sicuramente che ci saremmo trovati nelle condizioni sociali e politiche descritte dall'autore.  
 
Uno dei messaggi più incisivi che trasmette questo libro è questo: la Verità ha una sua forza intrinseca, che supera enormemente la debolezza del "mezzo" che la trasmette.  
 
Ritengo che sia utile testimoniarci vicendevolmente la grande forza che nasce dal vivere nella Verità e fuori dalle strettoie dell'ideologia e della propaganda.  
 
Un semplice gesto di accoglienza e vicinanza riveste un valore del tutto particolare in un contesto come quello attuale, in cui "l'altro" ci viene presentato insistentemente come un possibile pericolo per la nostra salute.  
 

3. Siamo figli, dunque liberi

 
Come dice la parola latina "liber", siamo figli, dunque liberi. Non c'è nessuna condizione esteriore che possa eliminare questo dato di fatto, che connota la nostra vita al livello ontologico, fin dal giorno del nostro battesimo.
«E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria». (Rm 8, 15-17)  
Il sorriso sulle labbra dei martiri esprime questo fatto in modo evidente: nessun Potere può separarci dall'amore di Dio in Cristo Gesù ...  
«Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore». (Rm 8, 38-39) Lettera ai Romani, 8  
 
Dunque parlare di libertà in una condizione di costrizione come quella che viviamo è una contraddizione solo apparente.  
 

4. Un cammino di consapevolezza

 
Quanto detto non ha bisogno di un impegno da parte nostra per diventare vero: lo è in virtù del sacrificio di Cristo. Quello che rimane nostra responsabilità è la risposta a questo fatto: lasciare cioè che esso illumini il nostro quotidiano in modo da non essere fagocitati dall'angoscia e dalla disperazione che quanto si agita intorno a noi può provocare.  
 
Mi ha molto interrogato in questi mesi vedere intorno a me ed in me quanto fosse facile cadere nello sconforto di fronte alla forza della propaganda e della menzogna soverchianti.  
 
Essere cristiani è certamente un buon inizio ... ma per raggiungere la pace interiore occorre che la fiducia nella presenza di Gesù sia il tessuto del nostro quotidiano.  
 
Vi propongo la lettura di un breve articolo, tratto dall'ultimo libro di don Vincent Nagle, (vedi qui) e poi vi aspetto qui per continuare la nostra riflessione.  
 
Avete letto? Sia Filippo che Andrea erano credenti, entrambi avevano di fronte Gesù, ma Andrea considerava la presenza di Gesù una risorsa nella situazione in cui si trovavano, con cinquemila uomini da sfamare.  
 
Anche noi vogliamo arrivare a quella consapevolezza: Gesù non solo ci può consolare, ma può ribaltare completamente tutto, perché «nulla è impossibile a Dio». (Lc 1,37)  
 

5. Gesù ci attende

 
Non solo abbiamo bisogno di percorrere questo cammino di consapevolezza, ma abbiamo la certezza che Gesù stesso si aspetta questo da noi!  
 
Riprendiamo le parole che ci ha rivolto la nostra Madre celeste nel giorno di Natale 2020, attraverso la testimonianza di Jakov Čolo:  
« Cari figli, anche oggi Gesù è qui accanto a voi, anche quando pensate di essere soli e che non ci sia più luce nella vostra vita, Lui è sempre vicino a voi e non si è mai allontanato lasciandovi da soli.  
[...]  
Perciò, figli miei, abbandonate il vostro cuore a Gesù e lasciate che sia lui a governare le vostre vite, perché solo così accetterete il presente e potrete affrontare il mondo in cui vivete oggi. »
Qui il testo completo del messaggio della Madonna  
 

6. Gesù, pensaci tu

 
Dio mette sul nostro cammino quanto ci serve per lo specifico tempo che ci dà da vivere. Per questo ha affidato a don Dolindo Ruotolo, a nostro favore, quelle stupende parole:  
« Chiudi gli occhi e di' con tutta l'anima: "Gesù pensaci tu". Non temere ci penso io. E tu benedirai il mio nome umiliandoti. Mille preghiere non valgono un atto solo di fiducioso abbandono: ricordatelo bene. »  
Clicca qui per il testo completo (Atto di abbandono a Gesù)  
 

7. Che cosa ci aspetta

 
Se dunque ci appoggiamo con fiducia alle parole di Gesù e della Madonna, il punto di arrivo di questo tempo di preparazione che stiamo vivendo ci appare chiaramente descritto dalle parole che la Vergine ci rivolse a Fatima (seconda parte del segreto):
«I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. »  
Qui trovate il mio articolo su Fatima  
 
È dunque una prospettiva di bene che ci è posta dinanzi, sia nel caso in cui il Signore ci conservi in vita per questi avvenimenti che ci attendono, sia nel caso in cui la cessazione della nostra vita su questa terra intervenga prima di essi.  
«Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. » (Romani 12,12) Romani, 12  
 
 

Note

 
1 Dal discorso di Aleksandr Solženicyn per il ritiro del premio Templeton  
Qui il discorso completo di Aleksandr Solženicyn  
2 Ibidem  
 
2021-01-03
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